Muretto di Alassio

L’idea di abbellire e decorare il muretto che ancora cinge un giardino pubblico venne al proprietario dell’antistante locale Mario Berrino e subito accolse il favore e l’appoggio dello scrittore statunitense Ernest Hemingway, soggiornante nella cittadina del ponente ligure e abituale frequentatore del caffè.

Non avendo un’apposita autorizzazione da parte del Comune di Alassio le prime tre piastrelle in ceramica – realizzate dal locale ceramista Pacetti e con le firme dello scrittore, del Quartetto Cetra e del chitarrista Cosimo Di Ceglie – furono apposte quasi segretamente all’alba del 1953.

Il giorno dopo non si verificò[1] nessuna azione disciplinare o di rimozione da parte dell’ente comunale e ciò convinse l’ideatore a continuare la sua opera con l’aggiunta, giorno dopo giorno, di analoghe e irregolari piastrelle colorate che inizialmente riportavano le firme dei più illustri clienti del Caffè Roma alle quali, con il passare degli anni e con la popolarità di questo muretto decorato, si aggiunsero quelle di numerose personalità del cinema, della televisione, della moda, dello spettacolo e dello sport: se ne contano quasi 1.000[1]. La statua bronzea degli Innamorati, posta sopra il muretto, è opera dello scultore Eros Pellini.